«Mai nulla di splendido è stato realizzato se non da chi ha osato credere che dentro di sé

ci fosse qualcosa di più grande delle circostanze»

                                      


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La matematica contro il gioco d'azzardo

Gli studenti del biennio del Liceo Classico hanno assistito alla lezione “Il gratta e perdi”, tenuta dal prof. Giuseppe Anichini, direttore del Dipartimento di Matematica dell’Università degli Studi di Firenze, per 27 anni segretario dell’Unione Matematica Italiana e direttore del relativo “Notiziario”, membro della Commissione Italiana per l’insegnamento della Matematica, autore di numerose pubblicazioni di Analisi Matematica e di Calcolo delle Probabilità.Nella lezione, organizzata nell’ambito delle proposte di Pianeta Galileo, il prof. Anichini, dopo aver discusso con gli studenti di “Numeracy”, ossia dell’abilità di comprendere e usare i concetti matematici e probabilistici di base, ha mostrato come sia matematicamente poco probabile vincere denaro al gioco.

“Scommettereste una somma di denaro sul punto esatto in cui cadrebbe una monetina da un centesimo lasciata cadere da un aereo in volo tra Pisa e Firenze?”: se prima di scommettere si facesse il calcolo delle probabilità della vincita, probabilmente si rinuncerebbe a giocare. Ad esempio la probabilità ci dice che se acquistiamo un gratta e vinci da 10 euro, mediamente la vincita sarà di 7,5 euro, quindi se si comprano 100 gratta e vinci da 10 euro, avremmo speso 1000 euro e ne avremmo guadagnati 750, cioè avremmo perso 250 euro.

In pratica, la realtà è che più Gratta e Vinci acquistiamo, più soldi perdiamo. Ampio spazio è stato dedicato alle domande poste dagli studenti; eccone alcune:

 -        esistono strategie matematiche specifiche abitualmente usate dai giocatori d'azzardo?

-        Quanto la digitalizzazione ha influito sulla diffusione del gioco d'azzardo?

-        Che cosa possono fare i genitori in soccorso di quegli adolescenti vittime del gioco?

-        Come una persona, che non ha una particolare conoscenza matematica, può coltivare e allenare la “Numeracy”?

-        Come è possibile che, in un'epoca come la nostra, in cui i mezzi di comunicazione e gli strumenti di informazione sono accessibili a tutti, le persone continuino a cadere nella dipendenza da gioco?

-        Come è possibile che la probabilità costituisca un ambito di studio della matematica, disciplina caratterizzata, invece, dalla certezza delle risposte?

-        È solamente la brama di vincere, il potere del denaro, a causare una dipendenza dal gioco, oppure è possibile trovare particolari situazioni personali dietro ad ogni persona coinvolta?

-        Quale possibilità ha un individuo, liberatosi dalla dipendenza del gioco, di ricadere nel medesimo problema?

 

In conclusione, non esistono accorgimenti per ottimizzare le giocate, non esistono trucchi o segreti per vincere, esiste solo la matematica: l’unico modo per vincere è quello di non giocare.

 

 

Puoi scaricare la lezione cliccando qui